Sherwood Festival 2022: Day 25

Cosmo #Sherwood22 - Live Report

La danza elettro-pop di Cosmo

9 Luglio 2022

9 luglio 2022: atmosfera elettrica ma sinuosa, si percepisce la sensualità che avrà la serata dai beat elettronici che si diffondono assieme a luci stroboscopiche ad intermittenza.

Dopo i Planet Opal, della scuderia Dischi Sotterranei, il palco viene calcato dagli attivisti di Rise Up, che hanno rivendicato l'azione della mattinata svoltasi all'impianto coca cola a Nogara (VR). Il concerto di Cosmo non poteva che essere un volano per la tematica del climate justice, memori della sua esibizione a Sanremo in cui, in aperta protesta con lo sponsor Eni, urlava "Stop Greenwashing"

Chiusosi il sipario politico, attraverso le intermittenze psichedeliche ed i BPM da montagne russe, la foresta di Sherwood diviene una vera e propria pista da ballo con l’arrivo di Marco Jacopo Bianchi. L’artista di Ivrea è pronto a far sbocciare La terza estate dell’amore partendo da Antipop, salta come una gazzella ed invoglia il pubblico a seguirlo nei suoi passi sulle parole ripetute come un mantra: «è musica, no fabbrica!».

Quel che si assapora a piccoli morsi di Cosmo, anche se appositamente rallentati o allungati, è uno show ibrido in cui si inframezzano parti propriamente melodiche a parti goderecce da dance hall, in cui Cosmo diviene lo sperimentatore della consolle: momenti, questi, in cui è praticamente impossibile fermarsi anche solo per prender fiato.

Bassi che esplodono all’unisono con pad e grancasse, organetti sintetici spianati, è solo la seconda canzone e Marco è già sceso tra il suo pubblico.

Pan Dan, con i suoi outfit color evidenziatore coadiuva con i chorus a mo’ di chat line erotica: siamo dinanzi ad un non-concerto, quanto piuttosto una festa in cui tuffarsi per non riemergere se non bagnati. Detto, fatto, per due ore la musica non smette e l’adrenalina non cala, nonostante l’andirivieni tra pezzi da un sound da clubbing a quelli più introspettivi o impregnati di radiofonia.

Il professore si muove con maestria, organizza con disinvoltura l’archetipo del concerto in cui si balla, ci si diverte, ma soprattutto si ascolta musica electro di un certo rilievo qualitativo. Le luci non sono sempre fisse sul palco, anzi, l’attenzione, in determinati casi, è spostata al sotto palco stesso, quasi a sottolineare un non-protagonismo a tutti costi del cantante. 

Il terzo brano lascia spazio a Le voci, uno dei pezzi storici di Cosmo dall’album L’ultima festa dove i suoni del synth sembrano fuoriuscire direttamente dalla testa dell’artista. E dalla pazzia de Le voci, si passa a Fuori, che narra di come la società determina cosa fare e cosa non fare e che tutto ciò che si discosta dalla normalità è considerato da matti, da manicomio. 

«Correte, correte, correte, correte, correte. Vi guardo e penso, “Madonna quanto siete fuori”».

Dopo la sentimentale Quando ho incontrato te rimaneggiata appositamente per l’occasione, è il turno del pezzo più atteso della serata: Tristan Zarra (Cosmotronic, 2018); in un delirio di arzigogolate emozioni, arriva anche una scenetta che fa sorridere il pubblico: Pan Dan, in veste di fattorino della pizza, comincia a lanciare - a bruciapelo - cartoni della pizza sul pubblico presi in prestito dalla pizzeria del Festival (alla quale non sono mancati, poi, i ringraziamenti…). 

«Festival, polizia, polizia

Festival, grazie a Dio, grazie a Dio

Festival, polizia, polizia

Festival, pizzeria, pizzeria.»

E dopo un cambio d’abito Cosmo ritorna mettendo il Turbo, dove la realtà comincia a bussare alla sua porta, facendo divertire il pubblico come se stessero su una giostra. 

Continua l’esperienza ne La terza estate dell’amore con Puccy bom tra suoni esotici e sussurrati che fanno ballare il pubblico sul bordo del disastro del cambiamento climatico. «Come finirà? Manco Dio lo sa.»

Segue La musica illegale, pezzo emblematico dell’ultimo disco su cui si snoda la tematica della musica vista come un elemento scomodo all’interno della società, soprattutto nel periodo storico in cui è uscito, per terminare questo blocco con Mango. 

Per tutti i nostalgici di Cosmotronic, il nostro elettrizzante artista non si è risparmiato nel suonare brani come Animali, Tu non sei tu e L’amore, mandando il pubblico in visibilio, tra balli, salti e mani alzate a ritmo di beat… insomma Sherwood è diventata una vera e propria discoteca a cielo aperto!

Il top del delirio si è raggiunto soprattutto con L’ultima festa, dove Cosmo si è lanciato sul pubblico, rotolando sulle mani alzate di chi si trovava sotto. Ritornato sul palco, specifica agli spettatori di non fare questa pratica da un po’ di tempo, capendo effettivamente perchè non lo facesse. 

Ma, nonostante l’estenuante stage diving, il professore si riprende con Vele al vento, per poi lasciare spazio a Sei la mia città, il brano che la maggior parte delle persone avranno dedicato alla città che ospita lo Sherwood festival: Padova. 

Il concerto si chiude con Noi, pezzo calmissimo che fa sbollire il delirio elettrico creatosi sulle note di un pacato flauto e con Cosmo che ringrazia chi ha reso possibile questo concerto stroboscopico. 

Noi invece ringraziamo lui per averci fatto ballare e scatenare.

 
 

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